Il punto sopra la virgola

C'è il punto.
C'è la virgola.
Poi c'è il punto sopra la virgola.
Perché?
Te lo spiego in due lingue.


Scritturicidio irrisolto
Ogni anno in Italia aumentano le vittime di scritturicidio: maiuscole inesistenti, puntini invadenti, "ch" soppiantati dal "k", vocali assenti, accenti indecenti e apostrofi che non c'entrano un "h".
Il neologismo rende bene la strage d'innocenti. 
Il punto e virgola non fa eccezione e attende - agonizzante - il suo turno.
Dunque, chi sta uccidendo l'ortografia?
Un tribunale popolare metterebbe sotto processo PC, I-Pad e cellulari, per ingabbiare subito il presunto colpevole: l'abbreviazione da "sms" o "sl" (social language).
Aborro, ma non condivido: gli indizi per l'arresto sono insufficienti.
La verità è che il punto e virgola sta morendo, perché il suo uso è incomprensibile ai più.
L'indagine si mette male: non è che alla fine il colpevole sei tu?

Pilastro della lingua
Caro words-killer, t'avverto: "stendere" il punto e virgola è cosa da professionisti.
Hai a che fare con il segno d'interpunzione più equilibrato/ista della lingua italiana. 
A livello grafico, il punto forma con la virgola una bella verticale; a livello ortografico, l'uno si fonde con l'altra in un'armonia funzionale.
Perché abbattere cotanto pilastro?
Meglio scendere a più miti consigli e concludere in fretta un trattato d'alleanza: il nemico comune si chiama discorso complesso.

Per(dis)corsi con(dis)torti
Hai presente quando programmi un lungo viaggio?
Le vie per affrontarlo sono tante: quella giusta dipende solo dal contesto e dal periodo.
Puoi decidere di seguire la strada principale o di buttarti in quelle secondarie: l'importante è seguire il filo del percorso.
Ti trovi nel labirinto di vie e non sai come uscirne?
Usa il navigatore.

Stessa cosa succede in scrittura. Proviamo a cambiare qualche parola.

Hai presente quando scrivi un post?
I modi per affrontarlo sono tanti: quello giusto dipende solo dal contesto e dal periodo.
Puoi decidere di seguire la proposizione principale o di buttarti nelle secondarie: l'importante è non perdere il filo del discorso.
Ti trovi nel groviglio di frasi e non sai come uscirne?
Usa il punto e virgola.

Metti il punto e la virgola
Cerchiamo di programmare il tuo dis(per)corso, partendo dall'inizio.
Sai che ogni testo è fatto da tanti periodi, che esprimono altrettanti concetti.
Non solo.
Ogni periodo è formato a sua volta da proposizioni principali e/o secondarie: più il discorso è complesso, più è difficile orientarsi.
Il tuo navigatore è la punteggiatura. 
Le strade principali sono due:
1. la virgola per separare le preposizioni, senza chiudere il periodo né cambiarne l'idea generale; si tratta di un segno debole, che corrisponde in lettura ad una pausa breve - respiro corto
2. il punto per chiudere il periodo di senso compiuto; si tratta di un segno forte, che corrisponde in lettura ad una pausa lunga - respiro lungo.
L'espressione metaforica "mettere un punto" rende bene la differenza tra i due segni.

In medium stat virtus
Ogni per(dis)corso che si rispetti ha il suo bivio.
Nel tuo caso è rendere un periodo di senso compiuto, ma non assoluto (finito).
Che fare? 
Non va bene il punto, che chiude la frase e l'idea generale.
Non va bene la virgola, che non chiude la frase né l'idea particolare.
L'antenato latino direbbe che la soluzione sta sempre nel mezzo; e infatti il mezzo giusto si chiama punto e virgola.


Uso e disuso
Il punto e virgola - lo dice il nome stesso - è un segno d'interpunzione con ruolo intermedio tra il punto e la virgola: è meno forte del primo, più forte della seconda. In lettura, corrisponde a una pausa di media lunghezza - mezzo respiro.

Quando si usa
1. Per staccare gli elementi del periodo, senza interrompere la sua continuità.
2. Per dividere le proposizioni che non chiudono l'idea generale (punto fermo), né prolungano quella particolare (virgola). 
3. Per chiudere la proposizione indipendente, quand'è collegata al periodo principale.
4. Per connettere le proposizioni dipendenti - al posto di congiunzioni, preposizioni e virgole.
5. Per sottolineare il contrasto tra due proposizioni.
6. Per chiudere le voci di un elenco puntato, laddove il punto fermo sarebbe drastico e la virgola fuori luogo. Attenzione: nella scrittura web meglio evitare: il punto e virgola alla fine dell'elenco è antiestetico e inutile. L'importante è sapere che ci andrebbe.
7. Insieme alla virgola, per organizzare una lista di elementi con più caratteristiche.
8. Al posto della virgola, per esprimere azioni successive e/o diverse.
9. Al posto della virgola, per rafforzare la pausa tra 2 proposizioni che hanno lo stesso argomento.
10. Al posto del punto, per smorzare la pausa tra due periodi che hanno lo stesso argomento.
11. Al posto del punto, per rendere la pausa di un inciso tra parentesi.

Quando non si usa
1. Prima e dopo le congiunzioni, a meno che non siano rafforzative.
2. Per chiudere un periodo di senso compiuto (con verbo principale) e assoluto (con idea definitiva).
3. Per descrivere azioni brevi e in rapida successione - il ritmo veloce è compito della virgola.

Do you speak english?
Per concludere questa carrellata di punti e di virgole, ecco una divertente infografica sull'arogmento.
Utile e divertente non trovi?

Immagine:
rekorb.it
Fonti:
Wikipedia - Enciclopedia on-line
grammatica-italiana.it
it.answers.yahoo.com
magiesinistre.forumcommunity.com

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